guerrieroI Marsi erano un popolo italico di lingua osco-umbra, storicamente stanziato nel I millennio a.C. nel territorio circostante il lago Fucino, zona che attualmente corrisponde a un’ampia area dell’Abruzzo chiamata appunto Marsica.

Popolo dedito all’agricoltura, alla pastorizia e alla pesca lacustre, i Marsi vengono menzionati dagli storici come “uomini fieri e indipendenti,
dotati di virtù guerriere”.

La loro indole, e la loro fierezza riecheggiano nel territorio italico, quando al fianco dei Sanniti combatterono la potenza dell’esercito romano,
per una guerra che si protrasse per 50 anni (350 – 290 a.C.).

Da allora acquistarono la fama di guerrieri forti e coraggiosi,come in seguito li descriverà e li tramanderà concorde tutta la letteratura latina.

Nec sine marsis nec contra marsos triumphari posse..
Appiano di Alessandria

Valoroso popolo di indomiti guerrieri, il loro nome infatti deriva dal dio della guerra Marte Furono loro a dare il via alla Guerra Sociale, che portò il paese alla lotta tra Mario e Silla.

I Marsi erano famosi per le loro arti lottatorie:
quasi tutti i Marsi erano gladiatori presso i Romani.

Si racconta che ben quattro legionari romani potevano tenere testa ad un solo guerriero Marso.

Durante le guerre sociali del I secolo a.C., inflissero sconfitte, timore e devastazioni al ben più numeroso esercito della Repubblica Romana. Le guerre sociali (da socii, le tribù italiche consociate alla Repubblica) ebbero inizio quando il Senato Romano, con Catone a capo, negò la cittadinanza ai Marsi e agli altri popoli, dopo molti anni di alleanze militari.